mercoledì 18 gennaio 2012

I giovani e la chirurgia plastica. Un viaggio attraverso la moda.


Oramai uno dei problemi che sono stati riscontrati nel mondo attuale, pieno di glitter e lustrini è la “paura di invecchiare”, il non accettarsi per quello che si è, cercare di modificare i propri difetti. Il non piacersi è uno dei temi che un individuo affronta tutte le mattine davanti allo specchio . La vanità è intrinseca in ogni individuo, chi più e chi meno, il narcisismo ci segue in ogni luogo, ogni materiale riflettente può essere un nostro specchio, al coltello del ristorante, ma noi ci piacciamo cosi come siamo realmente? Gli specchi sono elementi crudeli che ci accompagnano e ingrandiscono ogni minimo difetto all'estremo.
Fortunatamente, o no, per noi, è stata inventata la chirurgia estetica.
Dalle statistiche fatte, ma basta anche guardarsi intorno, si può notare immediatamente che molte più persone cedono al piccolo o grande ritocco delle mani di un chirurgo, questo grazie a diversi fattori, i metodi cosmetici sono diventati più sofisticati e meno invasivi, grazie a questo le operazioni, al giorno d'oggi, sono meno dolorose di una volta e il risultato migliore, sia dal punto di vista estetico che psichico, le guarigioni sono molto più rapide, le soglie del dolore più sopportabili e le cicatrici post-operatorie meno visibili, o addirittura invisibili. Gli ambulatori di chirurgia estetica sono ormai diventati una fabbrica di sogni, perchè con l'abbassamento dei prezzi delle operazioni, ricorrere al miglioramento è accessibile ad un vasto pubblico e non solo ai ceti benestanti.
Il target dei pazienti che ricorrono alla chirurgia estetica è cambiato nel corso degli anni, ora anche i giovani ed i giovanissimi fanno visita dal chirurgo, per somigliare, migliorare, modificare se stessi.
Le tecniche della chirurgia plastica sono in continua evoluzione, aggiornamento e miglioramento.
In questo articolo vi volevo presentare una collezione di abiti, presentata per la sua tesi, di una mia amica, ed ex collega di lavoro, Marta Ascenzi. 
Una collezione che si basa sull'ossessione di ringiovanimento e di mutazione corporea, con sei outif creati, Marta ha tentato di sviluppare, temporalmente, le varie fasi evolutive del processo di riconquista della gioventù, tramite la chirurgia estetica.
ABITO Pre-Operatorio GRASSO:
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Per rappresentare la pelle “cadente” del corpo, Marta per la realizzazione di questo abito, ha utilizzato diverse tipologie di lane, queste lavorate ai ferri, come le nonne insegnano. Questo abito, un assemblo di pezze simili, da origine al capo, creando così un abito “decadente”, questo termine viene coniato per la perdita di consistenza che la vecchiaia può dare alle pelle, cosi da originare un corpo “flaccido” e inerme.
ABITO Pre-Operatorio RUGA:
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L'abito “ruga” non è nient'altro che un capo d'abbigliamento creato per ridicolizzare la fobia dell'essere umano nei confronti dell'invecchiamento, che ogni giorno si appropria di una piccola parte di corpo. Il capo in questione è l'esaltazione della senescenza, un modo per vincerla, indossarla prima che arrivi lei.
ABITO Post-Operatorio GARZE:
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La seconda fase evolutiva della collezione è la fase “operatoria”, la creazione di un capo con i segni chirurgici che il medico crea sul paziente per segnare la zona da “correggere”, dopodichè c'è la fase “post-operatoria” con un abito ispirato ai pressi che vengono utilizzati per sostenere il corpo e un altro abito alle fasciature con garze chirurgiche. 
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L'ultimo capo della collezione fa riferimento al desiderio di perfezione, ma che molte volte può tramutarsi in imperfezione, i pazienti che subiscono operazioni chirurgiche spesso si trasformano in una sorta di Frankeinstein e quindi il “risultato finale” è un sogno che non si realizza!!
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Un consiglio? Avete deciso di intervenire chirurgicamente sul vostro corpo? Affidatevi a professionisti e diffidate dai prezzi troppo bassi!!
RINGRAZIO MARTA ASCENZI PER LA SUA COLLABORAZIONE E LA CONCESSIONE DELLE FOTO!  
MARIANNA for PLUMAGE ARTIST ©